Trattoria Verdiana (Montemerano, Manciano)

Provato a cena a settembre 2012

Si può andare a Montemerano senza fare visita a Caino? La risposta è no; ma per chi non ha voglia, o modo, di investire i soldi (meritatissimi) dalla Piccini, però vuole respirare l’odore di quella parte di Maremma, c’è una soluzione.

Le due cucine, Caino e trattoria Verdiana, stanno molto distanti. Ma del primo abbiamo parlato anche troppo (ma senza recensirlo) quindi dedichiamoci al secondo.

Sergio è il titolare della trattoria ed è un cacciatore. Purtroppo per noi ancora i tempi non sono maturi e quindi di cacciagione ne abbiamo trovata poca e  tutta cucinata nel segno della tradizione. Solo animali da pelo e nessuna piuma che io ci tenevo tanto.

Comunque non siamo rimasti delusi. Ogni piatto ha un suo perché, ogni accostamento è azzeccato nella sua linearità.

Abbiamo accompagnato il tutto con un Gevrey-Chambertin 2006 di David Duband residuo delizioso di una cantina vastissima saccheggiata dai sovietici nelle settimane passate. Le carte dei vini sono due, bianchi e rossi, con un’ottima selezione di vini italiani e locali ma sopratutto con pagine e pagine di francesi adatti sia a noi anime semplici che ai ricchi figli della perestrojka.

Quello che abbiamo assaggiato è un cucina rustica che pone attenzione comunque alla presentazione e al mantenimento dei sapori dei singoli ingredienti. Ma sapidità (mai eccessiva ma definiamola “Toscana”) e dimensioni delle porzioni la collocano a livello di Trattoria; grandissima Trattoria. I prezzi sono giusti sia per quello che riguarda il cibo che per i ricarichi dei vini.

Come omaggio di cucina una soffice Spuma di patate con salsicce sbriciolate. Degno del ristorante più a monte.

Questa è stata accompagnata dall’uscita dalla cucina di una schiacciata salata buonissima e bollente. Penso sia di rito e quindi che chiunque va se la trovi sporzionata davanti agli occhi sul suo tavolo. Chiedetela e richiedetela senza vergogna.

Abbiamo iniziato con una Terrina di cinghiale con salsa di arancio e confettura di sedano dove il suino selvatico perdeva i sui connotati aggressivi e preparava il di noi intestino a ricevere gli altri piacevoli alimenti. Forse una grana più rustica della carne avrebbe reso il tutto ancora più piacevole.

Dall’altra parte del tavolo arrivava La Maremma va in canoa un gustoso quadruplo assaggio di Acquacotta con uovo di quaglia, Panzanella, Zuppa di cipolle e Salsa dei crostini neri. Quest’ultima era di una bontà rara. Rarissima.

A seguire Tortelli ripieni di piccione con mosto d’uva e alloro con la giubba, tanta giubba (la pasta che circonda il ripieno si chiama giubba da noi), come è tipico di queste ex paludi. Piccione che ruggiva la sua presenza ammorbidito dal dolce mosto e reso persistente dal profumo di alloro.

Chi mi accompagnava aveva scelto Tortelli d’anatra con salsa ai porri e pistacchio. Anche qui l’anatra non si faceva desiderare. Lodevole il pistacchio e delicato il porro che accompagnava dolce ogni starnazzamento.

Un difetto per entrambi è decisamente l’eccesso di salse che giacevano a fine piatto abbondanti e lucide in attesa della scarpetta e l’utilizzare (almeno a me così è sembrato) la stessa salsa al porro come base, ma la sfoglia fine era cotta alla perfezione.

Per chiudere, soltanto per il mio stomaco capiente, Filetto d’agnello con pomodorini in forno al finocchio selvatico con un agnello essenziale e tenero e delle solanacee acide e saporite, profumatissime di finocchio e di arrostito a rendere la bocca pronta per un nuovo boccone. Se anche qui c’era un difetto è l’assenza di una parte grassa nell’agnello che ne trasportasse i profumi intensi e selvatici.

Trattoria Verdiana
Loc. Ponticello di Montemerano, 58014 Manciano Grosseto
0564 602609

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