Capita, quando parlo di cibo viaggi e cibo con qualcuno, che mi chiedano se ho mangiato qualcosa che loro reputano schifoso. Alla mia risposta affermativa cominciano a chiedere con quale coraggio abbia potuto. In realtà non ho mangiato cose realmente schifose, ma strane si. Giuro che non mento mai, gli insetti non li ho mangiati e non mi fingo un onnivoro vero.
Ma perché per qualcuno reputa gli insetti come qualcosa di delizioso? Perché alcuni non mangiano vacche e altri non toccano il maiale? E se i cani e gatti voi non li trovate deliziosi vi spiega perché.
Non è un libro facile e soprattutto nei primi capitoli ho trovato una certa difficoltà ad andare avanti. Ma se scavallate i primi poi il viaggio è in discesa anche se in certi casi è necessario da parte nostra uno sforzo.
Ed allora si percepisce il peso della relatività, di come pensiero unico e parole di disprezzo siano soltanto un modo per mantenere le nostre sicurezze ben blindante. Si comprende come le variabili che influiscono sulle scelte alimentari delle varie culture siano molteplici e difficilmente discutibili.
Anche sul cannibalismo Harris è estremamente preciso riuscendo a escludere ogni traccia di pregiudizio attenendosi al suo principale metro di giudizio: il foraggiamento ottimale ovvero l’analisi dei costi – benefici legati a ciascun alimento.
Del resto per lui ciò che è buono da mangiare è prima di tutto buono da pensare.
Buono da mangiare
Enigmi del gusto e consuetudini alimentari
Marvin Harris
Einaudi, 2006
ISBN: 9788806183868