The Devil in the Kitchen

Giunti ha avuto la bella idea di pubblicare l’autobiografia di Marco Pierre White.

Leggete quindi The Devil in the Kitchen e scoprite chi dovete ringraziare per i vari Jamie, Carlo, Alessandro ecc che intasano le nostre televisioni di cucina spesso poco riproponibile sventolandoci davanti basse temperature, sottovuoto e altre particolarità (tipo l’erba ostrica o il limone australiano). Jamie la tua cucina non è poco riproponibile ma improponibile.

Il libro in sé non è male anche se poi nella scrittura non è Hemingway e anche se non ispira come l’autobiografia di Agassi. Però posso immaginare che chi vuol diventare chef, che qualche ragazzetto possa venirne affascinato.

E va bene così, è giusto che lo faccia. Magari c’è da capire se la fascinazione verrà dalla visione di questo obiettivo delle tre stelle, di diventare lo chef migliore di tutti o dalle modelle, dalle storie e dalle risse, dal tirar tardi e svegliarsi presto, dalle avventure nell’ufficio sopra al ristorante o da tutto un po’.

Sono interessanti gli inserti filosofico-didattici, che riconoscerete facilmente per il cambio di carattere, che aggiungono un valore manualistico al volume.

Probabilmente una elle parti più interessanti è l’introduzione al libro che per Giunti è stata affidata a Andrea Petrini.

The Devil in the Kitchen
La vita dannata di uno chef stellato
Marco Pierre White
Giunti Editore, 2017
ISBN: 9788809820333

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