Mio suocero porta i bambini a cercare asparagi selvatici nelle colline intorno alla città.
I due pargoli tornano a casa estremamente felici stringendo in mano i loro mazzetti piccoli che bastano a malapena per fare una frittata di due uova. Mi viene in mente questa scena, tristissima, del conte Mascetti.
Grazie al cielo, dietro, mio suocero estrae un mazzo più abbondante. Lui è molto stanco in quanto si è impegnato molto a evitare che i bambini raccogliessero anticoncezionali usati. Perché la sua riserva di asparagi, li attorno, di notte è un luogo votato a capriole e sospiri.
Ci piacciono molto ma più spesso dobbiamo ripiegare sugli asparagi addomesticati che comunque ci sanno dare grande soddisfazione.
Quale è la caratteristica peculiare della ricetta? L’uso del burro in mantecatura e di poco parmigiano ma soprattutto l’uso della cipolla nel soffritto iniziale per avere più dolcezza. Vado particolarmente orgoglioso dell’esito. Guardate la foto come è bella bavosa.
- 400 grammi di pasta
- 300 grammi di asparagi già puliti
- 1 piccola cipolla
- 1 spicchio d’aglio
- 2 cucchiai di olio
- 25 + 30 grammi di burro
- 1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
- sale
- pepe
Tagliare finemente la cipolla e metterla ad appassire assieme all’olio.
Tagliare a rondelle i gambi degli asparagi e aggiungerli alla cipolla a fuoco medio assieme ai 25 grammi di burro e all’aglio schiacciato e scamiciato.
Quando cominciano ad ammorbidirsi salare e pepare.
Mancano 5 minuti a che la pasta sia cotta. Aggiungere nella padella le punte tagliate in quattro assieme a 4 o 5 cucchiai di acqua di cottura della pasta. Prendete quella più schiumosa.
Scolare la pasta e versarla sul sugo. Fuoco alto e farla ben insaporire aggiungendo altra acqua se necessaria.
Spegnere il fuoco e mantecare con il burro rimanente ed il parmigiano.