Tavernetta “Ai Lumi” (Trapani)

provato a cena ad Aprile 2015

“Fa freddo anche li amore?” mi chiedeva mia moglie alle dieci di sera, “Non è caldissimo” le rispondevo camminando per Corso Vittorio Emanuele a Trapani in maniche di camicia.

Ero arrivato otto ore prima, avevo finito di lavorare e sarei ripartito il giorno dopo per tornare a casa, tra il lavoro ed il letto due vodka tonic ed una buona cena solitaria al ristorante consigliato dalle persone che avevo incontrato e prenotato dalla committenza.

Trapani ad aprile – a quell’ora – è calda e lenta, quel po’ di brezza e l’idea che sei arrivato in paradiso, ma lo fa tutta la Sicilia. Sai che dietro hai Erice e poco lontano c’è Mazzara del Vallo pronta a rifornirti di pesce che nei supermercati e dal tuo pescivendolo non troverai mai.

Ero uscito dal lavoro e mi avevano accompagnato in albergo, mi ero rinfrescato velocemente e avevo posato tutto sopra al letto. Solo sigarette e telefono, la macchina fotografica per la cena che avrei gustato in un ristorante poco lontano. Solo, ma non perduto, dall’albergo mi spediscono al “Cappellaio matto” a fare un aperitivo, un vodka tonic molto carico che mi fa girare la testa. Ma non abbastanza e prendo il secondo che bevo osservato da una statua sacra a dimensioni naturali circondata da decine di altre immagini sacre.

Ai Lumi è poco più in la e ho già osservato il menù esposto fuori.

Mi seggo in un tavolo d’angolo circondato da turisti e altri avventori, troppo buio il locale e si vedrà nelle foto. Devo essere onesto appena entrato non mi fa una grande impressione, sedie di paglia e tavolini in legno, sul tavolo pane e olio, sale, pepe e peperoncino.

La carta dei vini è tutta del territorio ma eccessivamente, veramente, scarna con soltanto tre produttori a esporre le loro bottiglie. Scelgo di andare sul sicuro e prendo Pietranera 2013 di Marco De Bartoli, uno zibibbo profumato ma non faticoso di cui è stata preservata acidità e trovata la secchezza.

Come da consigli inizio con un ottimo Cous Cous alla Trapanese. Non c’è tantissimo pesce ma quello che c’è è incredibile. Lo scorfano è saporito, tenero e conserva tutti i suoi umori mentre i gamberi sono freschissimi, le teste da succhiare contengono il mare. Viene servito assieme ad un intenso e profumato brodo di pesce in modo che ciascuno bagni la semola a suo piacimento. Date sfogo al peperoncino.

A seguire un’asciutta Frittura di pesce con Minnole, calamari e gamberi. Mangiatela bollente con le mani, un pesce due o tre calamari e poi un gambero, oppure al contrario ma siate veloci. Del gambero questa volta rosicchiate tutto il carapace e vedrete che scenderà giù anche lui.

Per concludere, io che non amo i dolci, non posso rinunciare ad una fetta di Cassata siciliana. Tutta molto buona con una ricotta profumata e nonostante la dolcezza tipica di questi dolci affatto stancante, canditi buoni.

Conto adeguato e servizio pure.

Tavernetta “Ai lumi”
corso Vittorio Emanuele 75, 91100 Trapani
Tel 092 3872418

, , , ,
Articolo precedente
Calamari in zimino (o Zimino di calamari)
Articolo successivo
Antologica, cena degustazione Cristiano Tomei e Paolo Lopriore (Lucca)

Post correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere

Menu