provato a pranzo a Marzo 2015
A Paolo Teverini collego il primo grande ristorante mai provato da me e mia moglie. So di averlo già fatto con almeno un altro chef ma la memoria è, a volte, fallace.
Son passati molti anni da quelle due volte a breve distanza tra loro nelle quali potei apprezzare sia lo chef che l’uomo. Dieci minuti a parlare con lui dopo che un grande pasticcere toscano lo aveva salutato.
Io mi bevevo un gin tonic preparato dall’ottimo barman (era l’ora di merenda) e chiesi “Era Pistocchi? (mi pare fosse lui)”, mi trovai a conversare con questo personaggio asciutto e gentile, dal tono di voce caldo e dai modi sicuri e precisi.
A tavola fu impressionante, la sua cucina dico, e spiazzante ritrovarsi a dover scegliere in una carta che annovera oltre 2000 etichette con rapporti qualità/prezzo imbarazzanti per onestà. Poi lasciai scegliere al sommelier.
Questa volta eravamo di passaggio e dopo due ore passate nell’affollata piscina delle vicine terme abbiamo optato per la scelta “facile” dell’Hotel Tosco-Romagnolo.
Teverini offre tre punti gourmet: Il ristorante Paolo Teverini nel quale si può provare la massima espressione della cucina dello chef; il Prêt-à-Porter nel quale si trovano piatti più informali ma sempre ottimi e dai prezzi più contenuti e, per finire, il Buffet dove si possono mangiare ottimi piatti e prodotti ad un prezzo di € 19.
Ad accompagnarci l’ottimo Pinot Nero “Mazzon” di Gottardi, giovane e fresco che possiede in potenza molte delle caratteristiche di vini ben più importanti. La scelta viene da una carta dei vini più ridotta, si fa per dire, di quella del “Paolo Teverini” dove trovano spazio bottiglie da prezzi più adeguati al livello del ristorante. Ma c’è di che togliersi la voglia.
I pani sono quelli più semplici provenienti dalla sontuosa e vastissima scelta, così mi ricordo, offerta nel fratello maggiore. Ottimo il pane nero ed i grissini. Sono accompagnati da una salsa di fegatini forse servita troppo fredda ma elegante e dolce.
Scegliamo di assaggiare quelli che, alla carta, ci sembrano i piatti più rappresentativi sia come riferimento al territorio che per la storia personale dello chef.
Come primo piatto i Tortelli di patate al tartufo nero uncinato. Tipici della cucina locale, al confine tra Casentino e val Tiberina, sono piccoli ed eleganti rispetto alla tradizione e caratterizzati dall’assenza di concentrato e da un ben definito ma affatto fastidioso profumo di aglio che ben si lega al sapore del tartufo, a questa tipologia di tartufo particolarmente, e alla dolcezza dell’abbondante burro e formaggio alla base del piatto.
Pasta croccante e cottura che non ha sbavature.
Come secondo piatto Piccione arrostito su melanzane alla griglia, semolino fritto, mele in padella e animelle di vitello al pistacchio, il piatto del buon ricordo. Anche in questo caso le cotture sono più che adeguate ed ogni ingrediente sul piatto ha un suo ruolo preciso. Forse un po’ troppo grande la melanzana, ma è un difetto? Piccione succulento e rosa, animella elegante e tenera, mela a pulire. Interessanti le due salse appena accennate una ai peperoni e l’altra, sul retro, al limone.
I dolci possono essere scelti da un carrello che viene portato in sala dal più che adeguato cameriere. Ottimi i cantucci.
La scelta ricade su un “fosforescente” Zuccotto fiorentino del quale, visto il colore, già immagino un’esplosione di alchermes. Tutta scena. Il tipico liquore c’è ma è perfettamente bilanciato dal ripieno grasso e ricco di canditi. Scelta strana per me che odio i canditi ma mi son detto di fare una prova e questi erano buoni, molto.
Ristorante Prêt-à-Porter
chef Paolo Teverini
Via del Popolo, 2 – 7021 Bagno di Romagna (FC)
Tel.: 0543 911260 – Fax: 0543 911014 – info@paoloteverini.it
http://www.paoloteverini.it