Farsi colonizzare non è difficile di questi tempi. La nostra colonizzazione è iniziata dopo la seconda guerra mondiale, abbiamo provato a resistere ma l’invasione culturale che arriva dall’altra parte dell’oceano è inarrestabile.

E potrebbe andare bene anche così. Lo confesso sono facile a farmi conquistare, sono goloso e curioso ma sono anche volubile, basta poco e mi dimentico dell’amore pronto a correr dietro ad altro.

Ultimamente i pancake sono gli strumenti che gli yankee (il tono è volutamente scorbutico e antipatico) stanno utilizzando per entrare in casa mia. Piacciono a mio figlio e piacciono a noi ma solo di domenica e soltanto ogni spuntar di luna, diciamo più ogni bisesto, e se mi alzo prima di tutti.

Non li copriamo di sciroppo d’acero ma ogni tanto ci si frigge un paio di fette di pancetta affumicata, giusto per star leggeri. Più spesso grondano cioccolato spalmabile o marmellate. In altri casi vengono farcite con della frutta.

Per far felice l’uomo li preparo di circa 7 centimetri di diametro così può prenderli con le mani e addentarli senza che si rompano prima. Odiamo il cibo troppo rotto io e lui, lasciamo i biscotti spezzati alla mamma.

Pancake

Per farne circa una ventina da sette centimetri di diametro circa (tutto circa)

  • 140 grammi di farina tipo 0
  • 140 grammi di latte
  • 25 grammi di burro fuso
  • 3 cucchiai di zucchero
  • 1 uovo
  • 8 grammi di lievito vanigliato
  • 1 pizzico di sale
  • burro per cuocere
  • Mela, banana, ciliegie o altra frutta compatta (facoltativa)

Setacciare la farina con il lievito, aggiungere lo zucchero e il sale e con la frusta amalgamare.

Aggiungere il latte, il burro e l’uovo e sbattere con la frusta. All’inizio farà qualche grumo ma poi si scioglieranno. Serve olio di gomito.

Far riposare l’impasto una decina di minuti.

Fuoco medio. Ungere con poco burro una padella antiaderente quando è calda e versare un cucchiaio pieno. Mettetene in padella quanti ce ne entrano.

Quando vedete che compaiono delle bollicine in superficie, con l’aiuto di una spatola, rigirarli e farli cuocere per una ventina di secondi o comunque fin quando anche l’altro lato non è colorato.

Toglieteli in un piatto, ungete con poco burro e continuate fino ad esaurimento del composto.

Se volete potete mettere dei pezzettini di frutta nell’impasto appena versato (non prima che aggiunge umidità) che rimarranno incastrati dentro a dare  sapore e freschezza.

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