Chiude il Canto di Paolo Lopriore

A volte le giornate che iniziano bene non proseguono allo stesso modo. Nell’attesa di svegliare mio figlio per portarlo all’asilo spulcio Facebook sul cellulare e vedo che c’è un link postato da Gazzetta Gastronomica. Non leggo l’oggetto.

Capita anche a voi di sentire, in un momento qualunque, e per una piccola cosa, che c’è qualcosa che non va? A me è successo stamani e non era la prima volta.

Arrivo in ufficio e mi precipito a leggere l’appassionato articolo di Elisia Menduni.

Chiude il ristorante a cui sono più legato anche se l’ho incontrato solo due volte e anche se non ho provato tutti gli altri. Quello in cui ho trovato piatti che più mi hanno spinto a pensare e a dover stare con le antenne ritte. Quello per cui ho tradito mia moglie e mio figlio con lo chef.

Concludo citando ancora il Trattato di funambolismo di Philippe Petit:

Non dovete perdonarvelo. Il funambolo è spettatore della sua stessa caduta. Con gli occhi spalancati, volteggia attorno al filo per ritrovarsi aggrappato con un braccio o appeso per le gambe. Senza mai abbandonare il bilanciere, deve trovare lo slancio per rialzarsi e riprendere al più presto, e con un impeto maggiore, il movimento interrotto.

E Lopriore riaprirà, lo dice la Menduni. Forse ancora in Toscana, forse al mare.

Attendo fiducioso.

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