Trattoria Nonna Caterina (Lonnano, AR)

provato a pranzo a Gennaio 2017

Per arrivare da Nonna Caterina non è semplice, anzi è semplice ma abbastanza fuori mano. Però ogni chilometro fatto, ogni centesimo di benzina speso vale la pena.

La trattoria esiste da almeno quattro generazioni da quando gli abitanti della zona dicevano “Si va da Caterina” per poi passare a “Si va da Paola” fino ad adesso che è ritornato il nome della vecchia cuoca e proprietaria sotto la gestione del figlio di Paola e della nuora.

La ricetta è la stessa di sempre ma il locale è diventato più elegante e moderno rimanendo una trattoria e mantenendo quel tocco che ogni locale della tradizione deve avere.

Quando era bottega si chiamava locanda delle tre F (Freddo, Fumo e Fame) perché Lonnano è un villaggio nella strada che va da Pratovecchio e, passando per il Parco Nazionale delle foreste Casentinesi, porta all’Eremo di Camaldoli. Era la bottega e l’appalto, il circolo dove ci si trovava finito di lavorare.

La prima volta che sono stato è quindici anni or sono quando voci percepite sul luogo di lavoro di mia moglie ci diressero da Paola. Non c’era il parquet e diversi erano i tavoli e le apparecchiature. Medesimi i ravioli e i tortelli di patate. Inesistente allora la carta dei vini piccola ma bella quella attuale con la Civettaja (prodotto poco lontano) come punta di diamante (ma a Pratovecchio è nato Berti: tenete d’occhio il suo Barolo).

Ps. La bottiglia di Roederer nelle foto l’abbiamo portata noi per festeggiare l’anno nuovo.

Tortelli di patate

C’è da capire perché soltanto gli adesivi di quel sito ignobile campeggiano sull’anonima porta (Parcheggiate alla chiesa e scendete verso il circolo Acli, troverete la trattoria sulla destra). Perché amici di Slow Food non lo offrite alle masse, perché non altri?

Su tutto domina la semplicità e che io sappia non c’è antipasto soltanto paste ripiene e carni alla brace con i contorni, qualche dolce fatto a mano.

Per i tortelli di patate e per i ravioli soltanto tre condimenti: burro e salvia, cacio e pepe e ragù. L’ultimo è notevole ma va troppo, secondo me, a coprire i ripieni.

Quindi vassoi di tortelli di patate burro e salvia sono quanto di meglio possiate chiedere. La pasta è spessa e callosa il giusto e i tortelli abbastanza piccoli da poterne mangiare tre insieme, fatelo una volta poi centellinateli (non perché son pochi ma perché ognuno è un tesoro). Il ripieno è quello classico e leggero e non quello forte che faccio a casa.

Ravioli cacio e pepe

Sui ravioli, dal ripieno classico di erbe e ricotta, va bene anche il cacio e pepe che viene contrastato dalla dolcezza dell’interno. Anche in questo caso le erbe e la ricotta vengono da poco lontano.

Ci sarebbero carni alla brace o tagliata per secondo, contorni classici. Tutto molto buono ma ho smesso di prenderli perché preferisco un altro vassoio di paste ripiene e a volte due. Uguale per il dolce che viene sostituito da un altro vassoio di tortelli o ravioli.

Torta di mele e gelato

Questa volta però abbiamo fatto un’eccezione e abbiamo preso la torta di mele calda con il gelato che ha smentito i nostri timori di standardizzazione altoatesina o americana e non c’è traccia di cannella. Tenue il limone nella pasta e la vaniglia, il gelato purtroppo è confezionato ma nel complesso è tutto molto buono.

Ciambelle al vino

Provate anche le ciambelle al vino che peccano di canditi ma sono ottimi e friabili e s’imbevono di vinsanto. Assaggiateli senza inzupparli e sentirete che delizia di altri tempi.

Trattoria Nonna Caterina snc
Loc. Lonnano 52, 52015 Pratovecchio Stia (AR) – 43.8013, 11.74673
0575 558010

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