Gran bailam lo diceva sempre mia madre quando faceva riferimento alla mia camera o ad alcuni momenti della mia vita; ora non lo dice più perché non le do più la possibilità di farlo.
“Mischiare buono” invece è il titolo che i bambini (quello più grande) hanno dato al piatto. Perché ho deciso di fare così e quando non so che dire delego a loro la possibilità di dare un nome alle ricette che preparo.
Non li censuro e probabilmente non lo farò nemmeno quando vireranno su titoli di netta origine scatologica o comunque facente riferimento a quanto di meno invogliante al mangiare (almeno per me) esiste.
Questo piatto è il risultato della mia deriva gastronomica, di come mi faccio colonizzare da modalità alimentari senza arte ne parte. È il piatto del decadimento e dell’abbandono, il mio essere passato al lato oscuro ma senza forza.
Però è piaciuto a tutti. Anche a me.
Per 4 persone o anche 5
- 3 salsicce di maiale
- mezzo petto di pollo
- 2 cipolle
- 2 spicchi d’aglio
- 2 peperoni gialli
- 2 cucchiai di salsa di soia
- 2 cucchiai di olio di oliva (extravergine)
- 6 cucchiai di salsa barbecue (quella confezionate)
- 6 cucchiai di ketchup
- pepe e sale
Spellare le salsicce e ricavarne, per ciascuna, 5 o 6 palline.
Tagliare il petto di pollo a cubetti grandi come le palle di salsiccia o poco meno.
Tagliare le cipolle sottilmente, l’aglio finemente e i peperoni grossolanamente e mettere tutto in una teglia adeguata (ci stava meglio… teglia scelta adeguatamente). Non dovranno stare troppo spianati e nemmeno troppo abbarcati.
Condire con la salsa di soia e l’olio e girare delicatamente.
Infornare a 250 gradi ventilato con il forno giù caldo.
Girare tre o quattro volte comunque ogni volta che si formerà una crosticina sopra agli ingredienti.
Un quarto d’ora prima di spengere aggiungere le salse e rigirare almeno un paio di volte.
Prima di servire regolare di sale e pepe ma, vedrete, che non ce ne sarà bisogno.