Le reti salvano la vita o, quantomeno, aiutano a togliersi qualche soddisfazione.
Se fai il trapezista ti salva la vita. La rete sociale ci salva dalla noia, dalla depressione, li dentro ci stanno tutte le persone che conosciamo. Qualcuna la ami e altre le conosci e basta.
Da li, da quella più intima, è arrivato in casa un cotechino fresco dalla zona di Cremona “fatto da una macelleria fidata”. A detta di clienti uno dei cotechini più simili a quello che viene fatto in casa da chi, in quelle zone, ancora spezza il maiale.
E mi sono emozionato, era tutta la primavera e tutta l’estate che aspettavo di poter godere di quella grassezza, di quel sapore. Lo abbiamo accompagnato con un purè molto scarico che facesse sentire molto le patate ed una mostarda di pere proveniente sempre da quelle zone. A bere bollicine.
Ma il problema era poi: come si cucina veramente quel coso?
Nel nostro caso c’era quella rete che teneva compatto il salsiccione.
Se non vi fosse legate attorno un canovaccio che a fine cottura getterete intriso di grasso.
In ogni caso forate con degli stecchini pelle e canovaccio. Lasciate gli stecchini dentro per metà. Gli stecchini devono essere almeno quattro, un per lato. Se poi sono due per lato meglio.
Immergete il cotechino ad acqua fredda e accendete il fuoco. La pentola deve essere molto capiente.
Appena prende il bollore mettete il fuoco al minimo, coprite con il coperchio e fate andare per circa tre ore.
Scusate per le foto.