Ancora salsine, ancora quelle di matrice americana come influenza come questa agrodolce di albicocche. Che si attribuisce loro una provenienza e invece vengono da altrove. Per esempio a me pare simile ad alcuni chutney o ad alcune salsine che si trovano in alcuni testi rinascimentali.
Comunque, quando vado a mangiare un panino in queste grosse catene internazionali (o nazionali) cerco sempre di prendere la salsa agrodolce di turno.
Mi piacciono i contrasti e una mia ex collega di lavoro storce la bocca e mi guarda con disprezzo per questo gusto tanto distante dal suo.
Lei è una di quelle che accetta i contrasti solo quando sono in suo favore. Se non lo sono va a piangere dal capo.
Per un bicchiere di salsa
- 15 albicocche secche
- 1 pezzetto di cannella (2 o 3 centimetri)
- 1 chiodo di garofano
- 4 bacche di pepe intere
- aceto di mele
- acqua
Prendete 1 litro di acqua e mettetelo a bollire con le spezie.
Fatelo ridurre della metà e prima di spegnere aggiungere 1 bicchiere di aceto e far riprendere il bollore. Versatelo bollente sopra alle albicocche.
Quando saranno morbide frullatele aiutandovi con l’acqua d’infusione fin quando non avrete una pappata abbastanza fluida.
Alternate all’uso di acqua quella dell’aceto per avere il gusto leggermente agro che preferite.
Passate al setaccio direttamente nella ciotola in cui la servirete.
Terminate aggiungendo aceto fin quando non è bilanciato definitivamente, secondo il vostro gusto, il dolce e l’acido.
Lasciatelo raffreddare completamente facendo attenzione: se da bollente vi pare una salsa fluida da fredda sarà ben più consistente.