Mare e monti, una versione possibile

Quando da ragazzo mio zio mi fece assaggiare per la prima volta un primo mare e monti il mio gusto di giovane vorace fu stravolto.

Vivevo di cliché legati a: mai formaggio col pesce, mai vino rosso col pesce, mai mischiare vino rosso e vino bianco.

Da allora, avrò avuto una quindicina di anni, l’ho rimangiata sette o otto volte e mai più. E mi paiono tante ma devo costruire un’immagine di me legata ad una cucina fatta di queste cose. Escluso il risotto con le fragole.

Poi capita di voler riprovare perché in casa hai tutti gli ingredienti e il salmone, che risale i monti, ti pare più adeguato del gamberetto surgelato triste.

Maccheroni mari e monti

  • 400 grammi di maccheroni
  • 300 grammi di salmone senza lische o pelle
  • 15 champignon puliti
  • il verde di 2 cipollotti
  • 100 grammi di panna liquida
  • 2 piccole noci di burro
  • sale e pepe

Mentre l’acqua bolle e la pasta cuoce.

Tagliate a cubetti di un paio di centimetri il salmone e tagliate a falde non troppo piccole i funghi.

In una padella, con la prima noce di burro, cuocere a fuoco molto vivace il salmone spadellandolo velocemente. Solo mezza cottura, dentro deve essere rosso.

Toglietelo dalla padella e con un’altro po’ di burro saltate a fuoco vivace i funghi.

Pepe abbondante e aggiungete il verde dei cipollotti tagliato a striscioline.

Aggiungete la panna e appena prende il bollore aggiungete il salmone.

Regolate di sale e aggiungete la pasta al dente saltando a fuoco vivace.

La panna era necessaria? Forse no ma mi pareva tanto utile a riunire oggi e il passato.

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