Cristiano Godano cantava con i Marlene Kuntz “Intanto l’aria intorno è più nebbia che altro, l’aria è più nebbia che altro” in uno di quei pezzi che definivano come le cose si stessero invertendo. Non ero più io a fare da cicerone alla mia fidanzata nel mondo della musica, io fossile dei novanta e anche prima che mi ero fermato li e misconoscevo quanto stava arrivando di nuovo perdendomi molto di quanto stava venendo fuori.
Lei se ne arrivò con questi quattro sgangherati che al primo ascolto mi urtavano i nervi e poi non potei evitare di ascoltarli a tutto volume. Poi arrivò con i Radiohead e altra roba ma sono altre storie.
Tutto questo per dire che questa torta è più mele che altro. Lo so che fa schifo detto così ma mentre pensavo a cosa era questa torta ho pensato che ci fossero tante mele, tantissime, è da solo è balenato in testa “Dio buono, son più mele che altro” e da li il passo, capirete, è breve.
- 3 uova
- 75 grammi di zucchero bianco
- 50 grammi di burro fuso
- 150 millilitri di latte
- 1 pizzico di sale
- 1 baccello di vaniglia
- 110 grammi di farina 00
- 5 mele (4 golden e 1 verde)
- 100 grammi di pinoli
Sbattere assieme in un contenitore ampio le uova con lo zucchero facendolo sciogliere.
Nel frattempo mettere a scaldare leggermente il latte con il burro e i semi di un baccello di vaniglia. Non deve essere bollente ma leggermente tiepido.
Quando il latte sarà più che tiepido aggiungerlo alle uova.
Unire un pizzico di sale e la farina setacciata.
Lasciar riposare per il tempo necessario a tagliare sottilmente la polpa delle mele privata di buccia e semi.
Unire le mele all’impasto che avete facendo in modo che più mele possibili ne vengano ricoperte.
Aggiungere anche i pinoli.
Imburrare bene uno stampo da plumcake e versarvi il composto cercando di dare ordine alle mele e non lasciare spazi vuoti.
Cuocere a 170 gradi per 45 minuti circa.
Staccare da tiepido e servire a fette spesse almeno due o tre centimetri.