Pasta salsiccia e funghi

C’era una sera della settimana – più probabile al mese ma lo sappiamo che la memoria fa strani scherzi – in cui io e mio padre venivamo abbandonati da mia madre che andava a cena dai miei nonni (così almeno mi dicevano) e scapoli felici andavamo al ristorante.

(O forse era proprio una al mese che mia madre andava a farsi i capelli. Allora era pranzo ed era di mercoledì… vedi la memoria)

Non erano tempi buoni per il loro lavoro e il ristorante era sempre il solito, una pizzeria molto economica davanti alla loro attività dove il proprietario era un ometto minuto e simpatico con una moglie molto abbondante e sempre rossa in viso e con la pannuccia.

All’inizio fu la margherita e poi la trota cotta in forno con aglio e prezzemolo, poi arrivarono i ravioli al funghetto (ravioli industriali ricoperti di un trito di funghi, panna e pomodoro molto unti) e poi la Napoli con dose extra di capperi e acciughe, infine ci fu lei, la funghi e salsiccia fatta con gli champignon crudi e la salsiccia a pezzi, banditi i funghi sottolio e i finti porcini.

Era terrigna, maschia ed un giorno divenne gigante. Continuo a prenderla anche se non più gigante, che lo stomaco non è più quello di una volta, quando son sicuro che i funghi – champignon e solo champignon – son crudi e cotti direttamente in forno.

Pasta salsiccia e funghi

Il lusso della semplicità.

  • 3 salsicce
  • 12 champignon o anche qualcuno in più
  • 3 cucchiai di olio
  • 300 grammi di pasta
  • 1 nocciola di burro
  • sale e pepe

In una padella larga mettere l’olio e schiacciare la salsiccia.

Fuoco alto e far rosolare bene.

Pulire i funghi e dividerli in 6 pezzi tutti con gambo e cappella. Non fateli troppo sottili che si devono sentire.

Quando la salsiccia è ben arrostita aggiungere i funghi e saltarli velocemente.

Regolate di sale e pepe e aggiungete la pasta cotta al dente.

Saltate con la padella e aggiungete poca acqua se serve, fate venire fuori l’emulsione tra i grassi e l’acqua e l’amido.

Fuori dal fuoco mantecate col poco burro.

Se proprio volete, ma per me è fuori luogo, un po’ di prezzemolo tritato finemente.

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