Cappelletti ripieni d’anatra

L’influenza del figlio è spesso utilizzata come scusa per non uscire di casa e darsi a piatti più complessi o, più spesso, al tedio. Metà petto d’anatra crudo era nel congelatore e lo abbiamo scongelato.

Tra le paste ripiene non mi ci muovo bene, le mangio con grande gusto anche se da piccolo non le amavo, e capire il giusto rapporto tra “giubba” e ripieno non è cosa banale.

Mentre li chiudevamo assieme a moglie e figlio lui continuava a miagolare “Ho fame!” “Aspetta cinque minuti che abbiamo finito” “Ma io non ce la faccio ad aspettare cinque minuti!” e così la prima mandata è stata per lui.

Non fate commenti sarcastici sull’aspetto del ripieno! Utilizzare la sac a poche è molto più pratico che usare i cucchiaini e permette di dosare tutto meglio. Ma il risultato è quella forma li.

Cappelletti ripieni d'anatra

Vi verranno almeno 150 cappelletti:

  • 1 petto d’anatra brasato come quello della ricetta di qualche mese fa ma con una piccola variazione
  • pasta all’uovo (circa un chilo)
  • 2 cucchiai di ricotta
  • 4 cucchiai di panna
  • sale e pepe

Cuocete il petto d’anatra come in questa ricetta del Petto brasato sostituendo al vino un brodo vegetale leggero.

Quando sarà cotto frullatelo, senza pelle, nel cutter assieme a ricotta e panna. Aggiungete, per regolarne la densità ed il sapore, alcune cucchiaiate delle verdure e del sugo di cottura.

Fate andare per almeno dieci minuti e se necessario anche più, regolate di sale e pepe. Poi passate al setaccio.

Pare inutile farlo ma se lo fate e magari ripetete questa operazione almeno tre volte il ripieno sarà bello liscio. Ma uno va più che bene mica siamo Ducasse.

Mettetelo dentro alla sac a poche e lasciatelo riposare in frigo fino al momento del bisogno.

Stendete la pasta finemente e ricavatene dei dischi da 5 cm di diametro.

Inumidite leggermente il bordo del disco e mettete una ciliegia di ripieno nel centro, piegateli a metà premendo i bordi ed eliminando l’aria da dentro.

Per la chiusura fate come volete.

Cuoceteli ma lasciateli croccanti. Noi li abbiamo saltati con del burro e poco parmigiano.

Come ho già scritto in un altro post per velarli di burro in maniera più piacevole scolateli e gettateli in un saltapasta con dentro del burro ben freddo e saltateli senza accendere il fuoco fin quando il burro è completamente sciolto, magari con un cucchiaio, ma anche meno, di acqua di cottura. Saltati e non girati con un mestolo.

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