Lei dice “La nonna ci porta i carciofi per fare la pasta” e lui “Mi fanno schifo i carciofi” e io “Già cotti o da cuocere?” e lei “Da cuocere” e lui “Allora mi piacciono” e io “Ma non ti piacciono come li fa la nonna o li vuoi crudi a pinzimonio?” e lui “Tutti e due”.
Questo dialogo non lo riferiremo mai a mia suocera anche se temo che ci sarà occasione perché lo faccia lui e allora saranno fitte lancinanti al suo anziano cuore dissimulate dietro a sorrisi e carezze, lei prenderà tempo per poter dire “Allora che ti prepara la nonna?”. E piangerà davanti ai fornelli.
Lei lo sa che la vorremmo più Spartana quando le cose son già pronte “Ci sono i carciofi della nonna, se non ti vanno non mangi” – magari non così dura, anche se… – e lui che, prima o poi, per la gran fame prende la forchetta e mangia quello che è in tavola. In realtà non mi posso lamentare del comportamento alimentare del bambino, assolutamente no.
Il dialogo è già finito nel diario che mia moglie tiene di quanto il bambino fa e dice, lo tiene da quando è nato e ogni tanto lo rilegge e anche io. Pensiamo sarà bel materiale per quando lui vorrà scrivere la sua autobiografia e per noi da riguardare con i lacrimino agli occhi quando lui sarà adolescente e non ci rivolgerà più parola.
Per 3 persone
- 9 carciofi (lo so che a febbraio son più buoni ma che faccio?)
- 2 spicchi d’aglio
- 2 cucchiai di olio
- 1 piccola noce di burro
- 2 acciughe dissalate e pulite
- 1 limone possibilmente biologico
- 1 rametto di rosmarino
- sale e pepe
Tagliare a fettine piuttosto sottili i carciofi già puliti e privati di peluria interna, delle foglie più esterne e dure e pareggiati nelle punte. Private i gambi della parte esterna e tagliateli sottilmente.
In un’ampia padella mettere l’olio a scaldare con l’aglio leggermente schiacciato.
Quando comincerete a sentirne il profumo alzate il fuoco al massimo e aggiungete i carciofi.
Fateli saltare con l’intenzione di farli cuocere ma lasciarli croccanti almeno nella parte del cuore. Non copriteli e seguiteli per non farli bruciare.
A metà cottura aggiungete il burro e le acciughe (o la pasta d’acciuga). Anche il rosmarino… ma un rametto è troppo, bastano 3 o 4 aghi tritati finissimi.
Abbassate un poco il fuoco e fate amalgamare i sapori. Regolate di sale e di pepe ed eliminate l’aglio.
1 minuto prima di spegnere aggiungete anche la scorza grattugiata di mezzo limone.
Nel frattempo avrete cotto la pasta. Scolatela al dente e fatela saltare velocissima assieme al sugo.
Ps: Gli gnocchi ci stanno meglio, molto meglio, ma questa sera non c’erano. Ci siamo accontentati degli spaghetti ma, ripeto, gli gnocchi di patata ci stanno molto meglio.