provato a cena ad Agosto 2015
Il ristorante dello chef Jeff Bland si trova lungo una delle vie principali di Edimburgo all’interno del sontuoso Hotel Balmoral.
Si accede o dall’interno dell’albergo o scendendo una scaletta alla destra dell’entrata principale che arriva ai piani nascosti della struttura. L’ambiente che troverete sarà molto adeguato al contesto con un bar nel quale verrete accolti per il passaggio dei cappotti e un eventuale aperitivo.
Il salone è ampissimo con distanze tra i tavoli molto ampie, moquette e luci soffuse – troppo soffuse sia per mangiare che per fare foto – accolgono divanetti comodissimi e due carrelli sui quali i vostri occhi cadranno inesorabilmente. Il primo è quello dei pani e ne parleremo a breve mentre il secondo è quello dei formaggi, bellissimo e carico di prodotti che ad un’occhiata veloce mi son parsi di varie provenienze, formaggi indigeni e francesi in prevalenza e qualche – 2 almeno – italiani.
Servizio più che adeguato capace di adeguarsi al cliente; poco distante da noi in un tavolo di persone più mature, e cariche di contante stappanti Borgogna e Bordeaux con la stessa velocità con cui noi stappavamo bottiglie di acqua, il servizio era più formale. Non era questione di ceto sociale – di discriminazione – ma di capacità di leggere i bisogni, se ci avessero trattato nel medesimo modo avremmo faticato a goderci la cena.
La cucina, come recita il sito, è un giusto compromesso tra quella scozzese e quella francese anche se quest’ultima s’impone in maniera abbastanza evidente. Mano estremamente piacevole e capacità di mettere insieme i sapori decisi di quelle terre con burrose e tonde consistenze. Un occhio particolare per le spinte acide ad alleggerire.
Ad accompagnarci per l’intera serie di piatti un Riesling della Mosella di Dreissigacker 2014 che con il suo basso residuo zuccherino e la sua bella persistenza è riuscito a restare adeguato più o meno su tutti i piatti. Carta ampia e con ricarichi non proprio leggeri che non impediscono comunque di trovare una bottiglia per tutte le tasche.
Appena presa l’ordinazione arrivano al tavolo dei piccoli omaggi di elevata fattura: un bignè ripieno di tartufo e parmigiano, una crocchetta di granchio con una gelatina al limone e una sfoglia croccante con abalone affumicato e maionese al lemon grass. Il primo opulento e grasso, gli altri due molto ben bilanciati con la ridondanza di sapori a tracciare una linea.
I pani dicevamo all’inizio hanno un’ottima consistenze e vengono serviti assieme ad un burro salato scozzese che lascia impressionati per la sua nota fiorita ed elegante. I pani dicevamo hanno queste croste molto friabili e di struttura mentre la mollica è umida e densa. Forse si sente che c’è stata una lievitazione troppo spinta ma, almeno io, ci son passato sopra. Pane nero, pane al formaggio e cipolle e pane in cassetta con un leggero sentore di rosmarino.
Come starter una buonissima Zuppa di mais con parmigiano, leggermente piccante e dolce. Quassù le zuppe sono all’inizio di ogni menù e a me questa cosa piace da morire.
Un piatto favoloso è stato questo Salmone Balmoral affumicato. Non è facile trovarne di così da noi e questo si sente nonostante perda qualcosa per il taglio fine ed il successivo riassemblamento in terrina. Ad accompagnare una maionese agli agrumi di rara fattezza, una mousse al salmone accompagnata dalla pelle croccante ed un uovo di quaglia con del caviale.
Il solito gioco alla ricerca del mediterraneo degli chef di queste zone fredde che avevamo trovato in Francia in un ristorante pari livello. Una freschissima e riuscita composizione di diverse qualità di pomodori servita con un sorbetto al pomodoro affumicato, gelatine di maionese, spuma al basilico e olive nere disidratate.
Un gran piatto in cui mi è parso di trovare la cucina scozzese è stato questo ottimo pesce San Pietro cotto in maniera intensa ma lasciato succoso accompagnato da cetrioli, finocchi brasati e una salsa al finocchietto guarnita di minuscoli gamberetti. Molto burroso certo ma con il cetriolo a definire il boccone successivo e la salsa che aggiungeva umidità.
L’ultimo dei piatti salati è stata quest’anatra dalla cottura ineccepibile servita con albicocche e confettura di albicocca leggermente amaricante assieme a due purea, la prima e più abbondante di zucca mentre la seconda appena accennata ma piacevolmente adatta di mandorle.
Il predessert è un semplice ma ben fatto cheesecake alle ciliegie nere
Il dolce, non c’è bisogno di dirlo, è un soufflé al lampone con gelato variegato al lampone e meringa che incanta. Leggerissimo e fresco (nonostante la temperatura).
A chiudere degli ottimi dolcetti dove spicca, dio stramaledica gli inglesi, quello che per me è il più odioso dei dolci. Dopo il cioccolato di Maracaibo ed il dolcetto bicolore ottimo dal sapore a metà tra un ricciarello e una torta margherita quel Macaron al finger lime era più che sublime.
Number One Restaurant
chef Jeff Bland
1 Princes Street, Edinburgh, EH2 2EQ, Scotland
Tel: +44 131 556 2414