Ogni tanto faccio il petto di pollo, non s’era capito? Mia moglie lo ha notato benissimo e ha dimostrato ripetutamente di essersi anche rotta le scatole.
Ho provato a inserire una variante, non l’esaltazione del pollo (“esaltazione” che parolona) ma il suo utilizzo come accompagnamento a sapori ben più forti, quasi coprenti. Ma anche questo è una questione di dosi dei condimenti.
Insomma ho provato a fare una di quelle salse di gioventù scopiazzando, a memoria, e la cosa è andata bene. Quindi ve la ripropongo. Quasi dimenticavo: anche il bambino ne ha mangiato in quantità.
Per due persone più il quasi uomo:
- 600 grammi di petto di pollo (se sono cosce disossate e spellate è meglio)
- 1 grossa cipolla rossa
- farina
- 1 bicchierino da caffè di Grand Marnier
- succo e buccia grattugiata di 1 arancia
- 1 cucchiaino raso di curry
- 1 o 2 spicchi d’aglio
- 4 foglie di salvia
- 1 cucchiaio raso di zucchero
- 2 cucchiai di aceto di mele
- 4 o 5 cucchiai di marsala secco
- i semini che si trovano dentro ad una bacca di cardamomo
- olio di oliva
- sale e pepe
Pulire il petto e tagliarlo in listarelle alte un centimetro, larghe un paio e lunghe tre.
Tagliare finemente la cipolla e farla rosolare con 2 cucchiai o 3 di olio di oliva.
Infarinare leggermente il pollo e metterlo assieme alla cipolla. Farlo rosolare a fuoco alto.
Sfumare con il Grand Marnier e mentre l’alcol evapora frullare tutti gli altri ingredienti tranne sale e pepe in modo da avere un composto omogeneo e liscio.
Aggiungere al pollo e sempre a fuoco alto far caramellare in modo che addensi e veli completamente i pezzetti.
La scorza grattugiata aggiungetela poco prima di spegnere il fuoco così come regolerete sale e pepe.
Nella foto paiono lessi. Penso che l’acidità di arancia e aceto l’abbiano smacchiato. Ma magari è una cavolata.