Ristorante Dante & Ivana (Tirrenia, Pisa)

Provato a cena a Giugno 2013

Era un bel po’ che non tornavo e la mia lunga assenza non era certo dettata da motivi di nostro interesse e neppure alla mancanza di voglia.

Semplicemente le occasioni della vita ed il lavoro non mi portavano in queste zone da un poco di tempo. E poi la famiglia e la paternità rendono più sedentari.

Per arrivare a Tirrenia bisogna passare accanto a quel bubbone della base americana di Camp Derby che si è accaparrata uno spazio infinito di pinete e boschi bellissimi adesso circondati da filo spinato, camionette e sistemi di allarme. Ma hanno ragione loro: li dentro ci sono dei pinoli buonissimi.

Dante & Ivana è lungo la strada che costeggia il mare andando in direzione di Livorno e, se non ci fate caso, li sulla sinistra è un poco difficile da individuare.

L’ambiente ha un numero di tavoli giusti, comodi e adeguatamente distanti l’uno dall’altro, una cucina a vista e pure la cantina che, illuminata, sfoggia verticali di vini importanti e anche una discreta scelta di vini di pronta beva. Comunque vini mai banali e con ricarichi adeguati.

Il pane offerto è di una sola tipologia, dei morbidi panini buonissimi adatti a qualsiasi piatto che potrete richiedere all’infinito. Poca cosa secondo gli standard attuali ma poi siamo sicuri che servano tutte quelle qualità? Pane e companatico o pane come piatto a sé?

L’accoglienza e la sala sono gestite molto bene dall’unica persona presente. Gentile ed informale senza travalicare quello che è il rapporto servizio/cliente trasmette una naturale simpatia. Troppo? Si vede che ormai lo conosco? Ma si mangia bene veramente come facevo a non raccontarvi questa cena? E poi appartiene a quella categoria che spiego qui, quelli di cui prima ho conosciuto la cucina e poi le persone.

Dalla cucina arriva in omaggio del Formaggio fresco di mucca con gambero e menta. Fresco e da mangiare in due bocconi è un piacevole inizio. Formaggio morbido e non invadente e gamberi molto dolci, un filo d’olio e menta a accentuare freschezza. Forse un po’ troppa.

A seguire uno Sformato di rape rosse con gamberoni e salsa di grana che se ad un primo assalto può sembrare troppo dolce, con quello vegetale delle rape e quello marino dei gamberi, piano piano arriva il sapido sapore del grana a cercare di riportare verso l’equilibrio. Non dico che è il piatto che ho apprezzato di più della serata ma soltanto che ha un suo senso e più ne acquisterebbe se quella salsa di grana fosse un po’ di più o osasse di più.

Quindi Linguine sulle arselle da manuale. La pasta è ben velata dall’acqua che le arselle producono durante la loro apertura ma non in maniera greve tant’è che la bottarga distribuita sopra con dovuta parsimonia, ad aggiungere casualmente quello spunto ancora più sapido e marino, è necessaria. Vengono ingentiliti dalla dadolata di pomodoro fresco e acido e impreziositi dagli asparagi appena cotti, croccanti e fortemente vegetali. Da mangiarne altri due piatti.

Decido di non prendere un secondo e assaggio un altro antipasto che fra poco sarà in carta, dei Cannelloni di patate ripieni di ricotta, gamberi e asparagi su guacamole. A questo punto direte che è ridondante ma vi assicuro che la scelta è stata mia. Il cannellone è fatto con fette sottilissime di patata cruda che, nella cottura in padella assumono un sapore intenso e arrostito, il ripieno è leggero e forse si perde troppo il sapore del crostaceo. La salsa guacamole giustamente acida e fresca e con gli aromi che deve avere (ma proprio aromi e nulla più) di cipolla bilancia il tutto. Come ho detto nella sua piacevolezza qualcosa da rivedere.

Decido, vista l’alta qualità delle materie ittiche, di non prendere il dolce (che sarà buono come le altre volte ma preferisco il salato) e concedermi comunque qualcosa che è intrinsecamente dolce. Un gran Piatto di crudo dove rifiuto l’ostrica (che mi piace solo cotta) e mi godo gamberi rossi, seppia, cicala, gamberi imperiali e cernia. Ogni boccone è un tuffo nel mare e tra tutti la cernia perde qualcosa. Ma i gamberi rossi sono un piacere continuo. Ne ho mangiato uno all’inizio e poi me li sono tenuti per ultimi. Il condimento è semplicemente un filo d’olio e per i gamberi rossi una goccia di balsamico. Da migliorare la presentazione.

Il tutto è stato accompagnato da un fresco e piacevole Osa, un Vermentino di Toscana di Rascioni e Cecconello. Dimenticavo, in apertura assieme all’omaggio di cucina un bicchiere di Rosé brut di Merotto.

Ristorante Dante e Ivana
Viale del Tirreno 207/C, Tirrenia (PI)
tel: 050 32549
http://www.danteeivana.com

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